L'ADOZIONE è GRATUITA? Parliamone.

In questo articolo parleremo dell'argomento più discusso di tutti e risponderò alla domanda più frequente:

L'adozione è gratuita?!

Quanto costa adottare un animale?

Vediamolo insieme!


Prima di rispondere a questa domanda, è importante che tu sappia che questo articolo tratta di adozioni gestite da un ente no-profit, con l'acronimo APS e che per capire al meglio l'argomento dovrai apprendere ciò che è l'intero iter adottivo ed i diversi tipi di adozione, dei quali parlerò a seguire; infatti possono essere molto diversi i contesti dai quali arriva l'animale per il quale si è fatto richiesta.

Tornando a noi:

La risposta alla domanda "l'adozione è gratuita?" è al contempo sia facile che complessa: di per sé l'adozione è gratuita, ma può venir richiesto un rimborso spesa che, tuttavia, deve sempre essere documentato. 


Che cos'è un rimborso spesa e cosa significa "documentato"?


Il rimborso spesa documentato non è altro che una spesa affrontata dall'associazione o da chi detiene il cane, certificata ed accompagnata da un certificato dei corrispettivi, ovvero o da una fattura, o da uno scontrino o da una ricevuta fiscale. In mancanza di questi documenti, il rimborso spesa richiesto potrà essere traducibile in prezzo di vendita, così come lo sono le "donazioni obbligatorie". Nessuna associazione SERIA ti verrà a chiedere una donazione obbligatori o ti chiederà un rimborso spesa senza averti presentato le relative certificazioni dei corrispettivi.


Quanto costa adottare e quali sono le spese per le quali viene chiedo il rimborso?


Per rispondere a questa seconda domanda, dovremo fare un passettino indietro e parlare dei diversi tipi di adozione, perché a seconda del contesto, può cambiare, anche in maniera significativa, il costo dell'adozione.


1) L'adozione di un animale facente parte dell'associazione.


Quotidianamente riceviamo chiamate con richieste di aiuto per ogni genere di animali, ma non siamo in grado di prenderci a carico tutti, perciò solo alcuni degli animali che "pubblicizziamo" sono effettivamente nostri (è sempre specificato nel post) e questi pochi prescelti sono legalmente intestati all'ente e vengono gestiti prevalentemente da gruppi di mamme/papà a distanza che mensilmente fanno la colletta per pagare il mantenimento dell'animale. 


2) La cessione di proprietà.


La cessione di proprietà riguarda un privato che non vuole / non può più occuparsi del suo animale e ci chiede una mano per trovargli una nuova casa. In questo caso l'animale in questione non è di appartenenza e responsabilità della nostra associazione, ma ci rendiamo disponibili nell'aiutare il proprietario in difficoltà, che tuttavia rimane il solo a poter dire l'ultima parola in merito all'adozione ed a stabilirne i termini.


3) Gli animali recuperati dai "volontari volanti".


Chiamati così da me, i volontari volanti sono persone che fanno volontariato aiutando gli animali in difficoltà, ma che non appartengono ad alcuna associazione; alcuni lo fanno abitualmente, altri si sono trovati davanti ad un'emergenza e hanno salvato l'animale ma non possono occuparsene per sempre e ci chiedono aiuto. In questi casi talvolta decidiamo di prenderci noi a carico l'animale, altre volte ci rendiamo disponibili offrendo stallo, aiuto economico e visibilità affinché l'animale venga adottato, senza però intestarcelo.


4) L'adozione di un animale che si trova ancora in una struttura comunale (canile, gattile) o che appartiene ad un'altra associazione.


Nel corso degli anni associazioni, rifugi privati e strutture pubbliche aventi tutti lo stesso obbiettivo (il benessere dell'animale) hanno formato una rete solidale di collaborazione per facilitare tutto quel processo di preparazione dell'animale ad una vita di famiglia e per promuoverne l' adozione.

Per fortuna anche molte strutture comunali hanno deciso di collaborare con le associazioni e molte associazioni si "pubblicizzano" a vicenda per mettere in contatto le richieste di possibili adottanti con le proposte dei volontari.

Sfogliando le nostre pagine social ti capiterà sicuramente di vedere cani che si trovano ancora nei canili o animali che condividiamo dalle pagine di altre associazioni come la nostra, ed è possibile che nei canali di altri enti, vedrai i nostri animali. In questi casi le collaborazioni hanno il compito di mettere in comunicazione domanda e risposta, ma tutto ciò che riguarda la procedura d'adozione ed i termini di essa, dovranno essere concordati con la realtà di riferimento che ha fisicamente e legalmente l'animale a proprio carino.


Ora vediamo insieme quali possono essere le spese per le quali si chiede il rimborso ed in quali casi.


1) Le spese veterinarie: tralasciando le possibili operazioni d' urgenza, gli animali che recuperiamo devono annualmente fare una prassi sanitaria (vaccinazione, antiparassitari, vermifughi,ecc) e per entrare in pensioni serie SONO SEMPRE RICHIESTI ESAMI per malattie mediterranee, zoonosi e altre malattie trasmissibili. Ovviamente questi esami hanno un costo ed i fondi non sono illimitati, per questo spesso (quasi sempre nel caso di adozioni provenienti dai volontari volanti) viene chiesto il rimborso spesa dei test delle malattie mediterranee e della vaccinazione annua, del vermifugo e dell'antiparassitario. Tutte spese che in ogni caso avresti fatto. Per gli animali con gruppi di mamme solitamente non chiediamo rimborsi spesa veterinari, così come anche i privati che fanno la cessione di proprietà (ma dipende da caso a caso).

Talvolta sono futuri adottanti a chiedere che vengano fatti dei test di salute prima che l'animale arrivi a casa loro e in questo caso tutte le fatture di ogni intervento richiesto vengono intestate direttamente a chi ne fa domanda.

Nella sfera veterinaria rientra anche la sterilizzazione che secondo la politica del PAARC è obbligatoria sia per le femmine che per i maschi. Nel 90% dei casi ci occupiamo noi dell'operazione e non chiediamo il rimborso spesa, ma non è sempre così e ci sono le eccezioni.


2) I documenti: ho fatto un video ed un articolo a parte su questo argomento, ma farò comunque un breve riepilogo.

Ogni regione ha una normativa propria in termini di documentazione ed adozioni di animali: ci sono regioni che fanno il passaggio di proprietà gratuitamente (parlo di passaggi effettuati direttamente in ASL, non passando per intermediari), altre che chiedono un compenso di 10 euro, altre di 15, altre di 20. Il costo della documentazione è SEMPRE A CARICO DELL'ADOTTANTE, così come anche l'emissione del libretto sanitario (anche questo talvolta ceduto gratuitamente, altre volte al costo di 5 euro).

Anche per quanto riguarda le adozioni estere e le relative certificazioni (passaporto, vaccinazioni extra, TRACES), SONO A CARICO DELL'ADOTTANTE.


3) Il trasporto: viene SEMPRE chiesto il rimborso spesa (o il diretto pagamento al professionista di turno) del trasporto che serve per far arrivare l'animale a casa dell'adottante, nel caso in cui questo si trovi  in un'altra regione o all'estero. Talvolta viene anche chiesto il rimborso della staffetta che l'animale ha fatto dal sud al nord Italia.


Se pensi che queste spese siano troppe, pensa che oltre ad uscite veterinarie, di trasporto e di documentazione, l'associazione copre anche altre spese delle quali non vengono chiesti rimborsi, come ad esempio quelle per l'alimentazione degli animali, il pagamento delle pensioni, eventuali toalettature, ecc.. e, a differenza di ciò che molti pensavo, le associazioni come la nostra NON ricevono sussidi statali come avviene per i canili, e si va avanti unicamente grazie alle donazioni!